Avete presente la fine del film “Alla ricerca di Nemo”? Quando i pesci scappati dall’acquario si ritrovano in mezzo all’oceano e chiusi nelle loro buste si dicono: ”E adesso?” Ecco, e adesso cosa si fa dopo che per 5 mesi non si è pensato ad altro che al “TROFEO”? Come si misura la gioia? In sorrisi? In mete? In abbracci? Non lo so ma proviamoci: diamo i numeri: 53! Forse è in questo numero che il nostro “Trofeo Topolino” si riassume. Si certo, si sarebbe potuto scegliere una contabilità più precisa, più puntuale, come per esempio il numero di partite giocate o le mete fatte, i bambini presenti o i litri di birra, ma non riesco. La federazione scriverà decine di post che parleranno di questi numeri: impressionanti, altissimi e tutti veri. Io no. Io non sono mai riuscito a fare bilanci numerici accurati quando gli addendi sono le emozioni, il brivido, la passione. Anche perché cio’ che rimane di un Topolino non sono numeri: “partite vinte Vs partite perse”. Ciò che rimane è commozione, risate, abbracci e grida. Un cartello appeso al campo con gli auguri dei Passatelli che muove il primo sorriso del viaggio, la nostra bandiera ammainata tra i sorrisi luminosi dei bambini. E gli occhi di chi ha organizzato tutto che tradiscono una sana e comprensibile inquietudine. Si il Topolino è un viaggio che non si esaurisce nei kilometri di strada, ma comincia molto prima, nel desiderio dei bambini, nei progetti degli allenatori, nell’aiuto dei genitori. Cio’ che succede sui campi, è marginale: non mi ricordo già più i nomi delle squadre che ci hanno battuto, non ricordo i nomi di quelle con le quali abbiamo pareggiato o vinto. Nemmeno una… ( vabbè dai ammetto battere la Benetton Treviso in casa non si dimentica ma giuro, solo quella! ). Ma come si puo’ invece dimenticare quell’ “ALLE GAMBEEEEE” urlato a duecento decibel a qualsiasi cosa si muovesse sul campo, fosse stato anche uno dei nostri; e lo strepitoso “SPAZZAREEEE “ (al posto di pulire ..la ruck..)? E la forza degli abbracci dopo la prima vittoria, i ritorni al nostro gazebo dove sembrava che stessero girando la finale di ”Masterchef Italia”. No indimenticabili. Resto così, col desiderio di tornarci al più presto, perché ogni bambino che comincia a giocare a Rugby dovrebbe andare a Treviso almeno una volta per sentire quell’aria. Perché possa vivere quei due giorni di pienezza e anche per vivere la stanchezza del ritorno e il vuoto che lascia.

Il Topolino è così, strega, cuce, strappa e ricuce. Ce ne vorrebbe uno tutte le domeniche. Ma forse è così bello proprio perché ce né uno solo. E perché è per molti. Ma non per tutti.
Grazie, grazie a tutti ma consentitemi un grazie speciale a:

La nostra Team Manager Adriana per aver retto tutto ma proprio tutto, sulle spalle (anche senza la “s”), più robuste che conosca.

A Michela (Low & Order) per il coordinamento e la perfetta sintonia di intenti in tutto.

Agli allenatori per essere stati sempre vicini ai ragazzi.

A Gemma, incomparabile organizzatrice di terzi tempi di proporzioni titaniche, montata di guardia ai gazebi ininterrottamente per due giorni ( e smontata solo per urlare “ALLE GAMBEEE”)

Al gruppo di genitori sherpa che han montato e smontato il campo 4 volte venerdì sera e Domenica pomeriggio 

A Giorgio che ha fatto in modo di coagulare l’interesse di amici intorno al progetto “Topolino” ed ovviamente agli amici sponsor senza i quali…..

Ah dimenticavo…. Cosa è quel 53? Sono il numero di ore , dalla partenza all’arrivo, che sono state necessarie per far accadere tutto questo. Non sono un fantastico riassunto di ciò che è stato? Tutto li in quel numero 
Grazie
MB